Uno smartwatch con gravi problemi di surriscaldamento della batteria: il rischio è di ustioni e malfunzionamenti.
Tra il 2018 e il 2020, una nota marca che sviluppa e distribuisce dispositivi indossabili per il monitoraggio dell’attività fisica e della salute ha ricevuto numerosissime segnalazioni sul cattivo funzionamento e la pericolosità di uno smartwatch.
Lo smartwatch in questione si surriscaldava durante l’uso, causando ustioni di secondo e terzo grado. Nonostante un aggiornamento del firmware nel 2020 per cercare di risolvere il problema, le segnalazioni di ustioni non si sono fermate. E a sono cresciute anche le segnalazioni su malfunzionamenti del dispositivo.
L’azienda colpita da questi problemi è la Fitbit. Una società che nel 2021 è stata acquisita da Google, rafforzando così la sua posizione già forte nel mercato dei dispositivi indossabili e apprezzata dagli sportivi. E il guaio è che la Fitbit non ha segnalato immediatamente tutti i problemi riscontrati dagli utenti alla CPSC, la Consumer Product Safety Commission, come richiesto dalla legge. Per tale motivo, il marchio ha dovuto anche affrontare una multa pesantissima. Si parla di un esborso previsto da 12,25 milioni di dollari.
Nel marzo 2022, per difendersi da ulteriori problemi, la Fitbit ha dovuto ritirare dal mercato tutti gli smartwatch Ionic, il modello che provocava ustioni. E, secondo alcune relazioni, il ritiro ha interessato più di 1,7 milioni di orologi intelligenti.
Le ustioni causate dagli smartwatch Fitbit Ionic sono dipese dal surriscaldamento delle batterie al litio all’interno dei dispositivi. Quindi a non essere sicura era la batteria. E tutto ciò per un difetto di produzione, che avrebbe potuto creare pericoli sostanziali per il funzionamento stesso del dispositivo. E anche rappresentare un rischio di subire lesioni gravi per gli utenti.
La multa di 12,25 milioni di dollari è arrivata quindi per non aver segnalato tempestivamente il rischio di ustioni causato dagli smartwatch Ionic. Ma presto la Fitbit dovrebbe anche risarcire tutti gli utenti che hanno avuto dei problemi.
Secondo l’inchiesta, la Fitbit avrebbe ricevuto nel corso degli anni almeno 115 segnalazioni di surriscaldamento e più di 70 segnalazioni di ustioni. Ecco perché, oltre alla multa, Fitbit sarà tenuta a mantenere controlli interni più specifici e serrati. E a seguire procedure più rigide per garantire la conformità con il Consumer Product Safety Act (CPSA) e a presentare un rapporto annuale sulla sua conformità.
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