La Commissione Europea ha approvato il nuovo Codice di Condotta: le aziende proprietarie dei social network sono chiamate a rispettarlo.
I social network vanno regolamentati, così come viene regolamentato il mondo. Si tratta, di fatto, di una realtà parallela nella quale attualmente esiste la totale anarchia. La Commissione Europea da tempo si concentra sui possibili effetti collaterali di piattaforme quali Instagram, Facebook e TikTok, soprattutto rispetto alla degenerazione comportamentale degli utenti. Lo schermo diventa scudo e barriera per coloro che fomentano l’odio, riuscendo al contempo a mantenere relativamente l’anonimato.
Eseguendo una rapida ricerca sulle piattaforme Meta, YouTube e Twitch salta subito all’occhio una predominanza di commenti negativi, talvolta al limite del rispetto altrui e di un’espressione di pensiero che possa definirsi civile. Un cane che si morde la coda, in quanto ciò si traduce in un pessimo esempio per le nuove generazioni ed un malessere dilagante causato dalla normalizzazione del bullismo online.
Per ridimensionare gli effetti del cosiddetto “hate speech”, i vertici europei hanno aggiornato il Codice di Condotta, nella speranza di garantire maggiore tutela ai cittadini. Tra i colossi firmatari troviamo le tre aziende citate ed anche TikTok, le quali si impegnano a generare un’atmosfera digitale più inclusiva e sicura (a maggior ragione considerando il sempre più consistente numero di utenti under 18 che frequentano il web).
L’UE approva il nuovo Codice di Condotta: riguarda i social network
Per rispettare il nuovo Codice di Condotta promulgato dall’UE, le aziende garantiranno l’eliminazione dei contenuti evidentemente volti a diffondere l’odio sui social, ma anche il blocco degli account che tendono a esprimere commenti discriminatori, poco rispettosi ed aggressivi sulle bacheche online. A questo si aggiunge poi l’impegno alla trasparenza, per cui le società tech dovranno segnalare agli iscritti quali contenuti violano effettivamente le norme citate nel Codice di Condotta UE.
Un nuovo investimento riguarda poi la fase di monitoraggio, per cui l’utente riceverà un feedback immediato in caso di segnalazione di un post, un’immagine oppure un commento. Le aziende dovranno fornire dati periodici, dimostrando di aver ricoperto un ruolo importante nel controllo di quanto si consuma sulle piattaforme di loro proprietà e nel ridimensionamento del bullismo e della violenza digitale.
Questo dovrà, al contempo, rispettare il concetto di libertà di espressione. Non verranno “censurati” tutti i commenti negativi, ma solo quelli che presentano una matrice crudele, discriminatoria e volta appunto ad alimentare odio e risentimento. L’obiettivo dell’UE si traduce nella costruzione di un ecosistema digitale onesto e giusto, che colpisce i calunniatori e i diffamatori, proprio come accade nel mondo reale.